Uno zoo inquietante anche se un po' vecchiotto
Lo Zoo di vetro di Tennessee Williams traduzione Gerardo Guerrieri regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi con Mariangela D’Abbraccio, Gabriele Anagni È un racconto di solitudine, fuga dalla realtà, egoismo, malinconia del passato, amore e gabbie! Laura fugge dalla realtà stando praticamente segregata in casa a collezionare animaletti di vetro, lo “zoo di vetro” a cui allude il titolo; Tom invece si estranea bevendo e passando la maggior parte del tempo al cinema. Amanda, la loro madre, vive nei ricordi di quando era giovane e bella e le sue nostalgie appaiono una sorta di riflesso, esasperato e lucidamente torbido, delle inquietudini e del disagio morale di molta parte della coscienza moderna. Tutti dunque si sentono in gabbia e non c’è via di uscita! Il testo di Tennessee Williams sembra mostrare decisamente tali gabbie in cui forse tutti noi siamo (consapevolmente o inconsapevolmente) e nella recitazione anche sopra le righe soprattutto della brava Mariangela D’Abbraccio (ma otti