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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

Gl'innamorati deludenti

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Sono andato ad assistere agli “ Innamorati ” di Carlo Goldoni presso il teatro a Venezia che porta proprio il nome dell’autore, con tutta la buona volontà e con molte aspettative positive. Per la regia di Andrea Chiodi, l’adattamento è di Angela Demattè e gli interpreti sono Alessia Spinelli (Lisetta) e Ottavia Sanfilippo (Flamminia) con gli attori e le attrici della Compagnia Giovani del TSV: Gaspare Del Vecchio (Fabrizio), Elisa Grilli (Eugenia), Cristiano Parolin (Fulgenzio), Francesca Sartore (Clorinda), Leonardo Tosini (Roberto), Gianluca Bozzale (Ridolfo), Riccardo Gamba (Servo).  Da quello che mi avevano detto, dalle anteprime che avevo visto sul web, da ciò che avevo potuto leggere, mi aspettavo un gran bello spettacolo, in linea peraltro con i miei gusti: una trasposizione moderna della commedia goldoniana mandenendo la forma, la linearità e i colori dei costumi stilizzati, e facendoli vivere in un contesto scenografico essenziale, lineare e moderno. Nel passato ricordo di ave

Il Compleanno, di Harold Pinter per la regia di Peter Stein

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Sono andato a vedere presso il Teatro Goldoni di Venezia, Il Compleanno, dramma di Harold Pinter per la regia di Peter Stein con la bravura d'attrice di Maddalena Crippa ma anche di tutto il gruppo di interpreti. Sapendo che si tratta di un dramma importante e famoso nella vita di Pinter (nonostante l’abbia scritto a soli 27 anni) ma soprattutto incuriosito dalla vicinanza (anche temporale) con il teatro dell’assurdo, ho affrontato la messa in scena con entusiasmo e devo dire che ne sono stato ripagato pienamente.  Sono riproposti secondo me, alcuni motivi che si trovano nelle pièce di Eugène Ionesco. Infatti vi ho trovato alcuni richiami evidenti persino strutturali della Cantatrice Calva (quest’ultima è del 1950, il Compleanno del 1958) come ad esempio la ripresa dell’inizio del primo tempo in apertura del terzo atto, proprio come la Cantatrice Calva si chiude riproponendo in modo identico l’apertura). Sono riproposte così nel Compleanno le tematiche dell’incomunicabilità e so

Il Malato immaginario

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Al Toniolo per la stagione teatrale è andato in scena un bel Malato Immaginario nell’adattamento di Guglielmo Ferro. Si tratta di una pièce  arricchita da una trascinante interpretazione di Emilio Solfrizzi e di Lisa Galantini interprete della "servetta" (veramente bravissimi!!). Strana ma efficace, anche se piuttosto semplice, la scenografia che è sviluppata in verticale. Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi. Si ride attraverso la continua ricerca di rimedi e cure di medici improbabili che creano situazioni esilaranti. Questo nel foglio di sala.  Ma al di là della storia, conosciutissima, c'è da dire che lo spettacolo pur godibilissimo e costruito con grande maestria utilizzando bene tutte le tecniche e i "trucchi" del teatro, (e del teatro comico in particolare), si offre come un bellissimo pezzo di antiquariato che non ci si stanca mai però di ammirare e rive