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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

Ecce Homo: Winston vs Churchill

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Straordinaria prova d'attore per Giuseppe Battiston che porta in scena con una bravissima Maria Roveran questo testo scritto  da Carlo G. Gabardini con la regia sapiente ed efficacissima di Paola Rota. Per 90 minuti la figura dello statista inglese viene rivissuta con una forza e una tensione quasi folle, e in lei però vengono ugualmente rivissute le grandezze e le miserie dell'uomo. Ecce Homo: si indaga il mistero dell'uomo attraverso la magia del teatro, senza mai perdere il sale dell'ironia. Guardando ad un passato glorioso si parla dell'oggi e del domani ma sempre con un distacco che crea figure più che fatti, atmosfere più che storie. E' questo forse il senso dell'"onirico" di cui il "foglio di sala" sembra insistere fortemente.  Sono queste atmosfere che si confondono con il nostro sentire, con l'animo umano: con le sue chimere, i suoi sogni, i suoi paradisi artificiali; con le speranze, con le disillusioni, con le mascher

Una notte (umana) fuori tempo massimo: la notte poco prima delle foreste

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No, non sono propriamente quello che si dice un perfetto politically correct , e perciò dirò chiaramente che lo spettacolo non mi è piaciuto per niente. Al di là di chi diceva la stessa cosa al compagno di poltrona, a bassa voce, alla fine dello spettacolo, quasi vergognandosene, al di là della bravura a tratti straordinaria di Pierfrancesco Favino. Del testo, certo drammatico e talvolta commovente, non se ne sentiva il bisogno. Oggi. Oggi che basta aprire la televisione o le pagine di un quotidiano per trovare la miseria e la morte interiore, lo squallore e la desolazione. Negli occhi dei migranti, nelle voci degli stranieri. Oggi è facile imbattersi negli stessi gesti, nella stessa cadenza, negli stessi sguardi, nelle stesse parole rappresentate ne "La Notte poco prima delle foreste": basta fermarsi con l'accattone "straniero" all'entrata di un supermercato o chiacchierare, finestrino abbassato, con lo storpio (spesso finto) ai semafori degli incroc

Don Chisciotte

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Il coraggio è non tradire i propri sogni, soprattutto quelli giovanili. Questa forse la battuta centrale dello spettacolo al Toniolo di Mestre dal 6 febbraio al 10 febbraio 2019 portato in scena da Nuovo Teatro con Serra Yilmaz e Alessio Boni che ha curato anche la regia insieme a Roberto Aldorasi e Marcello Prayer. Spettacolo intenso pieno di luci, di colori, di immagini. Fatto di ritmi e suggestioni, facendo propria una scuola drammatica e comica allo stesso tempo che viene da lontano: dalle maschere della commedia dell'arte ( il Capitano ) e che giunge fino a noi:  a quelle pagine memorabili sull'umorismo - il sentimento del contrario - di Luigi Pirandello. Spettacolo costruito su suoni e su tempi che impongono una recitazione sempre sopra le righe e a tratti surreale. Tutto bello, attori molto bravi (sopra a tutti Alessio Boni). Invenzioni sceniche talvolta azzeccatissime e suggestive come il duello con il Cavaliere degli Specchi all'inizio del secondo tempo