Ecce Homo: Winston vs Churchill


Straordinaria prova d'attore per Giuseppe Battiston che porta in scena con una bravissima Maria Roveran questo testo scritto  da Carlo G. Gabardini con la regia sapiente ed efficacissima di Paola Rota.
Per 90 minuti la figura dello statista inglese viene rivissuta con una forza e una tensione quasi folle, e in lei però vengono ugualmente rivissute le grandezze e le miserie dell'uomo. Ecce Homo: si indaga il mistero dell'uomo attraverso la magia del teatro, senza mai perdere il sale dell'ironia. Guardando ad un passato glorioso si parla dell'oggi e del domani ma sempre con un distacco che crea figure più che fatti, atmosfere più che storie. E' questo forse il senso dell'"onirico" di cui il "foglio di sala" sembra insistere fortemente. 

Sono queste atmosfere che si confondono con il nostro sentire, con l'animo umano: con le sue chimere, i suoi sogni, i suoi paradisi artificiali; con le speranze, con le disillusioni, con le maschere che ci portiamo addosso, con le recite che ci dobbiamo imporre, con le falsità meschine dei nostri piccoli affari e con le grandezze di ciò che sentiamo e che solo a stento talvolta raggiungiamo.

Insomma il "Winston vs Churchill" è uno spettacolo da vedere e da ascoltare e da meditare: vi troveremo i nostri tormenti e le nostre gioie, le nostre estasi e i nostri guai.

In scena due attori fantastici. Un Giuseppe Battiston in vena, con una tecnica invidiabile e una personalità intensa: non gli si può sfuggire, aggancia la nostra attenzione fin dalle prime battute e non ci lascia mai. Maria Roveran ugualmente intensa, ma più docile, commovente nel ripercorrere con poche parole i propri dolori e i propri affetti. Con i suoi sguardi languidi e dolci, carichi d'amore.
Insomma uno spettacolo importante come sono importanti le cose che contano nella vita: gli amori, i dolori, le morti che ci precedono, le vite degli altri con cui giochiamo, nolenti o volenti, al gioco della nostra vita.

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