The city: una città vuota
THE CITY
di Martin Crimp
foto tratta da https://www.ciaocomo.it/2024/02/16/jacopo-gassmann-al-lac-con-la-commedia-nera-the-city/271035/
Diciamo subito che lo spettacolo The City offre allo spettatore immagini particolarmente belle sotto il profilo estetico per quanto riguarda la scenografia che risulta essenziale e geometrica, con un gioco di prospettive che vogliono dare l'idea degli interni e degli esterni in modo veramente azzeccato. Scenografia geometrica dunque, come dire che nel mondo contemporaneo e persino nella vita di coppia i sentimenti si sono liquefafatti e per dirla con Pascal tutto è esprit de geometrie mentre l’esprit de finesse si è dissolto nel nulla di un vuoto pneumatico.
Credo che sia proprio questo il messaggio del testo che usa le parole, una verbosità sovrabbondante, proprio per sottolineare quanto i gesti, gli sguardi, l'amore, le relazioni siano diventate cose, si siano geometricamente materializzate.
È proprio per questo che possiamo dire che The city di Martin Crimp sia un copione che sta a mezza strada tra il teatro dell'assurdo e dell'incomunicabilità e il teatro naturalistico o introspettivo del Novecento. Così il copione è assolutamente contemporaneo perché dice qualche cosa in più rispetto ai testi del recente passato.
Da sottolineare l'interpretazione, anche a tratti toccante, degli interpreti e specialmente dei due attori protagonisti. Due attori veramente eccezionali sotto il profilo della tecnica e anche sotto il profilo dell'impegno interpretativo.
Spettacolo insomma, a parer mio da non perdere.
Per avere una presentazione dello spettacolo e saperne, per così dire, la genealogia si può vedere qui
Una bella analisi e una recensione che condivido per intero è invece qui
https://www.operateatro.it/it/Recensioni-Teatro/Padova-The-City-diretto-da-Jacopo-Gassmann-esplora-il-testo-denso-di-Martin-Crimp-presentato-per-la-prima-volta-in-italiano
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