Un Re Lear troppo celebrale di cui non sentivo la mancanza

 Aspettando Re Lear

Alla fine vedendo il pubblico applaudire ho applaudito anch’io credendo di non aver capito bene solo per questioni di decadimento celebrale o per carattere che con la vecchiaia è diventato un po’ troppo brontolone.

Però poi ci ho riflettuto e soprattutto ho potuto confrontarmi con degli amici più competenti di me.



Lo spettacolo ha alcuni difetti veramente notevoli, il primo dei quali è quello di essere uno spettacolo di cui non si sentiva alcun bisogno!

La drammaturgia è veramente bizzarra e priva di un senso compiuto e il pubblico - anche quello più preparato - credo abbia fatto molta fatica per seguirne le tracce.

Della mancanza di senso dell’operazione drammaturgica complessiva ne avevo avuto già sentore leggendo qua e là i commenti in rete ma soprattutto cercando di capire le “note” introduttive scritte sul foglio di sala che invece di accompagnare lo spettatore ad una visione razionale, lo confondono già, con parole e argomentazioni di dubbio senso compiuto.

Un vero peccato visto gli sforzi della messa in scena (e, - immagino - di denari spesi) ma vista anche la bravura degli attori che non spaventati dal testo poco lucido cercano di alzare i toni con una recitazione sopra le righe ma molto densa e drammaticamente efficace.

Un vero peccato anche che gli attori (e non mi stancherò mai di ripeterlo) utilizzino gli “archetti” cioè i microfoni, tecnologia nefasta sotto vari aspetti, sia a livello pedagogico (è veramente un brutto esempio per i giovani), sia perché la voce amplificata appiattisce tutto e le voci si confondono (e talvolta non si riesce a capire chi stia parlando), così come si confondono i toni (è tutto uguale sia che si pianga, sia che si rida, sia che si stia di spalle o di fronte alla platea).

No, stavolta non ne consiglio la visione anche se le “prove d’attore” sono di tutto rispetto non solo per il primo attore (Alessandro Preziosi) ma soprattutto per la giovane Federica Fresco e del sorprendente Nando Paone (conosciuto dal grande pubblico per aver interpretato Costabile Piccolo nel film di Luca Miniero Benvenuti al Sud).


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