Com'è profondo il mar: The deep blue sea


In serate come questa ci si rende conto della potenza del teatro come mezzo per dar vita al respiro dei sentimenti. In serate come questa si incontra la tecnica e il cuore, che uniti producono bellezza e magia - quelle cose strane che ti fanno sognare e commuovere - per far vivere sul palco le profondità dell'animo umano, anche quelle più insondabili, anche quelle meno esprimibili.
Ed è per vivere una serata come questa che non ci si deve perdere “The deep blue sea” di Terence Rattigan, al Toniolo fino a domenica 16 dicembre per la regia di Luca Zingaretti con la magnifica compagnia prodotta da Zocotoco Srl, Teatro di Roma, Fondazione Teatro della Toscana.
Tutti bravissimi e intensi: accanto a Luisa Ranieri (commovente e sincera), Maddalena Amorini, Giovanni Anzaldo, Francesco Argirò, Alessia Giuliani, Aldo Ottobrino, Luciano Scarpa e Giovanni Serratore. Val la pena veramente citarli tutti.

The deep blue sea ricorda in modo esplicito il libro straordinario di Patrick McGrath Follia (del 1998, e perciò, più esattamente, è in Follia che si potrebbe intravedere The deep blue sea, pièce del 1952). L’amore non si può dire, si vive e basta!
 - Già, l’amore, – dissi – parliamo di questo sentimento che non riuscivi a dominare. Come lo descriveresti? Qui Stella fece un’altra pausa. Poi, con voce stanca, riprese: – Se non lo sai non posso spiegartelo. – Allora non si può definire? Non se ne può parlare? È una cosa che nasce, che non si può ignorare, che distrugge la vita delle persone. Ma non possiamo dire nient’altro. Esiste, e basta. – Queste sono parole, Peter, – mormorò Stella.

Ma The deep blue sea (Il profondo azzurro mare) ricorda anche nel titolo, un po’ sorprendentemente (ma non troppo), la canzone cult di Lucio Dalla. Effettivamente è proprio profondo l’animo umano capace di innamoramenti che sconvolgono mente e cuore; l’amore folle che tutto travolge, a cominciare dal più elementare rispetto di se stessi.

Siamo noi, siamo in tanti Ci nascondiamo di notte Per paura degli automobilisti Dei linotipisti Siamo i gatti neri Siamo i pessimisti Siamo i cattivi pensieri E non abbiamo da mangiare Com'è profondo il mare Com'è profondo il mare

Per incorniciare tutto questo anche le musiche e i tempi scenici sono perfettamente indovinati così come la scenografia, elegante, completa, ariosa come l’animo umano che si vuol descrivere.
Il pubblico a fine spettacolo, un po’ scosso nei suoi sentimenti, ha applaudito con entusiasmo.

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