Il bugiardo

Il bugiardo di Carlo Goldoni
Compagnia dell’Orso – Lonigo (VI)


Una bella sorpresa! La messa in scena del Bugiardo de La compagnia dell'Orso al Teatro Momo di Mestre è stata veramente piacevole e ha saputo offrire uno spettacolo che nonostante alcune inevitabili cadute di ordine "tecnico" tipiche dei filodrammatici, ha saputo osare soluzioni registiche interessanti e una costruzione globale di tutto rispetto, sempre godibile e gradevole.
Potevano lasciare qualche perplessità infatti alcune scelte: la costumistica (in bilico tra tradizione e trasposizione in tempi più recenti) oppure la scelta dell'accompagnamento musicale (nettamente poco tradizionale): invece sia l'una che l'altra risultano azzeccate, non stridendo con il testo e con l'ambiente rappresentato. Anche l'interpretazione delle maschere risulta finalmente sganciarsi dalla tradizione manieristica che ormai è del passato.
Un elogio dunque al regista Paolo Marchetto (che cura anche l'adattamento del testo) che ha operato con saggezza, maestria e consapevolezza. Infatti dal foglio di sala si può leggere:

È proprio questo assunto che ha guidato gran parte delle mie scelte registiche: penso, ad esempio, al minimalismo e alla sostanziale atemporalità degli elementi scenografici o alla voluta contaminazione di stili ed epoche per quanto riguarda i costumi e l’accompagnamento musicale; penso soprattutto al modo di porsi fisicamente da parte dei personaggi, specie nella relazione con l’altro, un modo spesso poco “goldoniano”, poco settecentesco. Il bugiardo è un capolavoro che offre una marea di spunti ed io, lo ammetto, di fronte a una gamma così ricca di ingredienti (un crescendo di esilaranti equivoci, variegate situazioni comiche, un caleidoscopio di caratteri, affascinanti psicologie…) non ho resistito alla tentazione di affondarci le mani, di giocarci, di sperimentare e – che Goldoni mi perdoni! – di metterci anche qualcosa di mio.

In tutti i casi anche gli attori hanno seguito docilmente le indicazioni registiche mettendoci il proprio impegno interpretativo e una convinzione che non è così facile trovare nelle compagnie non professionali. Tutti da elogiare con particolare riferimento a Paolo Marchetto (Pantalone) e ovviamente al bravo Diego Dalla Benetta (Lelio, il Bugiardo). Molto azzeccati sotto il profilo dei tempi e del ritmo i dialoghi proprio tra questi due personaggi nell'ultimo atto della commedia.

Alla fine il pubblico, molto numeroso, ha gradito lo spettacolo con un lungo applauso e chiamate in proscenio per un meritato riconoscimento. 


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